La nostra Storia

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CAPITOLO ZERO
Sogno di una notte di mezza estate

E’ stata la nostra terra, l’Abruzzo, a spingerci a realizzare questo progetto.
Sembra passata una vita da quella sera di tarda estate dove, su una panchina della nostra amata città, L’Aquila, sognavamo di poter raccontare il nostro territorio attraverso un prodotto autoctono ed unico.
Il progetto è stato da subito molto ambizioso.
“La prima distilleria dell’Aquila, il primo gin artigianale aquilano”.
Essere i primi non è mai semplice, non ci sono modelli da seguire: ma si sa, noi aquilani siamo da sempre amanti delle sfide.
Se avrete pazienza proveremo a raccontarvi la nostra storia…
C’era una volta la 67/CENTO.

CAPITOLO UNO
La distilleria nella tormenta

Neve. Tanta neve. Ci avevano detto che in quella zona non nevicava da parecchio tempo.
Raggiungiamo a fatica la distilleria, fuori per terra già un importante accumulo.
Ad attenderci un signore sulla sessantina, uno di quei personaggi ai quali non servono presentazioni.
Entriamo. Subito un odore penetrante di ginepro, a dir la verità molto gradevole.
All’improvviso eccoci lì, circondati da alambicchi in rame dalle forme più variegate.
Avevamo così tante domande da fare che non sapevamo da dove iniziare.
Ad un certo punto ci buttiamo: “vorrebbe assaggiare il nostro prodotto?”
La reazione successiva rientra tra quei momenti che non dimenticheremo mai: “Devo ammetterlo, è più buono del mio”.
Restiamo sbalorditi: in quel momento ci siamo detti “Facciamolo”.

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CAPITOLO DUE
La fontana e il suo mistero


Nella città dell’Aquila c’è un luogo dove storia, mito e leggenda si fondono in un tutt’uno: la Fontana Monumentale delle 99 Cannelle.
Si narra che nel XIII Secolo 99 castelli fondatori unirono le loro forze per fondare la città.
Ognuno di essi è rappresentato da uno dei mascheroni, che sono per l’appunto 93 in pietra più sei cannelle singole.
Secondo la leggenda, il celebre progettista Tancredi Da Pentima fu assassinato affinché non rivelasse la sorgente di alimentazione, per evitare che un castello piuttosto che un altro ne rivendicasse la paternità.
Tra tutti i mascheroni, abbiamo scelto per il nostro logo quello che forse è il più enigmatico.
Ci ha da sempre affascinati, perché sembra racchiudere da solo tutto il mistero che avvolge l’opera.
Grazie ad una collaborazione con un artista e un grafico aquilani, lo abbiamo ridisegnato in chiave moderna, aggiungendo il nome della nostra azienda: “67/CENTO”, crasi di 67100 - il codice postale della città.
Il risultato ci ha lasciati senza parole.

CAPITOLO TRE
Il giardino incantato

I giardini botanici sono un po’ come quelle vecchie biblioteche che conservano storie tramandate da generazioni e generazioni.
In fondo, raccontano la natura vera, quella autoctona, che ha da sempre popolato le varie aree della nostra bellissima penisola.
L’ispirazione per i nostri gin è nata durante una visita ai giardini botanici del Parco Nazionale della Majella.
Lì, guidati dalla competenza di alcuni responsabili del Parco, abbiamo potuto conoscere e toccare con mano l’enorme patrimonio di specie arbustive ed arboree endemiche custodite nella nostra regione.
Ne siamo rimasti totalmente rapiti. Eravamo partiti in cerca di ispirazione e di idee, siamo tornati con alcuni esemplari di piante autoctone patrimonio del nostro Abruzzo, che abbiamo subito messo a dimora in un terreno di proprietà ricreando un piccolo orto botanico: “L’Orto Botanico 67/CENTO”.

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CAPITOLO QUATTRO
La storia continua


In questi pochi capitoli abbiamo provato a raccontarvi una storia, la nostra storia, che è solo all’inizio.
Abbiamo ancora tanti capitoli da scrivere... Se vorrete, i prossimi li scriveremo insieme.

Siete mai stati in Abruzzo?
Se sì, proveremo a farvelo ricordare.
Se no, proveremo a farvelo conoscere.

Riccardo, Tommaso